Autore: Maurizio Andolfi, Maurizio Viaro (a cura di)

Casa editrice: FrancoAngeli

Anno di pubblicazione: 2001

ISBN: 88-464-3289-4

L'idea di dare vita a questo lavoro sul controverso tema Biologia e relazioni nasce dalla crescente insofferenza nei confronti di quel "determinismo biologico" che sembra dominare nell'ambito della psichiatria attuale e che osserva e cataloga i disturbi psichiatrici come il risultato di meccanismi biochimici, geneticamente determinati e scarsamente influenzati dalle esperienze dell'individuo. Un'altra fonte di sconforto, di segno opposto, che ci ha spinto ad approfondire una tematica tanto cruciale quanto trascurata da molti psicoterapeuti sistemico-relazionali, è la frequente scotomizzazione esercitata da questi ultimi, del ruolo fondamentale che fattori genetici e costituzionali svolgono nello sviluppo della mente. Come se tutto ciò che non trova spiegazioni nell'area psicologico-sociale non attenesse all'area di competenza e di intervento dello psicoterapeuta. Se vogliamo arrivare ad un approccio realmente integrato e vedere in modo armonico le componenti bio-psico-sociali di un dato fenomeno, dovremmo chiederci perché e come un terapeuta relazionale dovrebbe interessarsi oggi alla biologia? E a quale biologia vogliamo riferirci? A quella determinista degli psichiatri biologici che detta le leggi del mercato degli psicofarmaci e tende ad "assicurare il benessere della vita" attraverso l'uso indiscriminato dei vari Prozac e Ritalin o a quella neurobiologia dei Damasio e degli Edelman che afferma che "le funzioni cerebrali sono funzioni relazionali?" Altrettanto incoraggiante per i terapeuti sistemico-relazionali ci sembra il dialogo con la biologia evoluzionista, all'interno della quale ci sembra possibile trovare elementi importanti per chiarire il complesso rapporto tra biologia e comportamento sociale, tra biologia e relazioni, tra natura e cultura. Gli Autori di Biologia e relazioni sono in grande parte studiosi e accademici di fama internazionale e in prevalenza psichiatri assai attivi e competenti, che operano in ambito istituzionale a contatto con una grande varietà di disturbi psichici e mentali, e soprattutto con una visione sistemica del lavoro interdisciplinare d'equipe, vero cardine per favorire una reale integrazione e collaborazione tra operatori sociali di diversa formazione.