Giovanni Martinotti, Isabella Fiume (a cura di)
Il trauma e il cliente evitante
Robert T. Muller
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Etnopsichiatrie: l'alterità culturale nelle pratiche cliniche
Dispositivi di cura e di mediazione per migranti
Prezzo: 25 €
Autore: Hamid Salmi, con la collaborazione di Catherine Pont-Humbert
Casa editrice: L'Harmattan Italia
Anno di pubblicazione: 2011
ISBN: 978-88-7892-182-5
Hamid Salmi, migrante per necessità e per scelta, ci mostra, pagina dopo pagina, come da un'identità nomade si possa passare a un'identità personale in grado sia di attraversare le culture, sia di giocare con le loro rappresentazione formali, senza paura di perdersi nelle differenti pieghe identitarie. Ricorrendo a un doppio sguardo e a una doppia formazione, l'autore racconta l'etnopsichiatria e le sue sfide come una terra di confine impossibile da definire, poiché per sua natura è una disciplina pluriforme, di frontiera e nomade.
Ogni società manifesta sia le proprie malattie sia il proprio modus curandi, e considera l'esperienza del malessere come un "luogo sociale" in cui sono espresse le condizioni culturali, ambientali e materiali autoctone. Esattamente come avviene per l'archetipo guaritore-paziente, in cui il malato cerca il guaritore esterno, ma nello stesso tempo si attiva anche il guaritore intrapsichico, nessuna ferita può rimarginarsi e nessuna malattia può risolversi senza l'azione curativa del guaritore interno o - nel caso dell'etnopsichiatria - del gruppo stesso.
Salute e malattia, guaritore e malato, medico e paziente sono situazioni bipolari che riportano, da una parte, all'immagine mitologica del "guaritore ferito" di Chirone e, dall'altra, alla dimensione sociale della malattia. Il paziente esige insomma un'interpretazione della sua sofferenza che non sia puramente individuale, bensì condivisa.
Dalla prefazione di R. Finco
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