Autore: A. Lapierre, B. Aucouturier

Casa editrice: Armando Editore

Anno di pubblicazione: 1982

ISBN: 88-7144-287-3

Gli Autori, partendo dalla loro esperienza maturata nella scuola materna, negli ambienti psichiatrici e nella formazione degli adulti, hanno elaborato una struttura teorica che rende conto delle loro diverse osservazioni sui comportamenti umani. Basandosi su questa struttura, e su una lunga esperienza professionale, essi propongono una tecnica di educazione e di terapia psicomotoria fondata essenzialmente sul corpo e sulla comunicazione non verbale. Il vissuto iniziale di ogni essere umano, in utero, è fatto di sensazioni fusionali, di una non separazione dell'Io dal non-Io. La nascita provoca una rottura di questa compiutezza e la sensazione di una mancanza, in parte colmata dalla comunicazione tonica con il corpo della madre o del suo sostituto, ma che persiste sotto forma di un fantasma inconscio di fusionalità. Mai colmata, questa mancanza provoca una ricerca permanente di complementarità nell'altro, motore di una ricerca affettiva costante. La rottura della fusione corporea crea un vuoto, una distanza tra i corpi che è colmata dai mediatori simbolici della comunicazione: la voce, lo sguardo, il gesto, l'oggetto, il suono, le produzioni plastiche, il linguaggio. L'accesso al simbolico provoca la frustrazione del corpo, ma anche la persistenza del desiderio fusionale. E' quello che si verifica nella terapia di bambini psicotici e mutacici. Tuttavia, l'accesso all'identità procura anche la rottura fusionale, ricercata attraverso l'aggressività contro il corpo dell'adulto e i suoi sostituti simbolici. Tutta la dinamica di formazione e d'evoluzione della personalità è condizionata da questa ambivalenza conflittuale tra il desiderio di fusione e il desiderio di identità. Su queste basi generali, la terapia psicomotoria si propone di far rivivere, su una modalità corporea e tonico emozionale, le tappe d'evoluzione che sono state mal vissute. Essa comprende, dunque, una tappa regressiva mirante a ritrovare la carica emozionale della fusionalità corporea e una tappa di ristrutturazione mirante, attraverso la frustrazione e la presa di distanza, a favorire l'accesso all'autonomia e alla comunicazione simbolica.