Lo sviluppo delle conoscenze nel bambino
Renzo Vianello, Daniela Lucangeli (a cura di)
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Memorie traumatiche e mentalizzazione
Teoria, ricerca e clinica
Prezzo: 29 €
Autore: V. Caretti, G. Craparo, A. Schimmenti (a cura di)
Casa editrice: Astrolabio
Anno di pubblicazione: 2013
ISBN: 978-88-340-1640-4
Le transazioni interpersonali tra il bambino e le sue figure di accudimento sono determinanti per lo sviluppo del Sé e delle capacità di regolazione affettiva: la capacità di costituire un attaccamento sicuro e una conseguente relazionalità umana è un risultato centrale di questo processo. Quando questi modelli di interazione interpersonale ottengono adeguato riscontro, creano un nucleo di attaccamento sufficientemente buono da consentire la maturazione delle capacità interne e relazionali di regolazione affettiva.
La necessità di preservare il senso di continuità del Sé rappresenta di fatto per l'essere umano un imperativo evolutivo di sopravvivenza, equivalente alla conservazione della vita biologica in altri mammiferi. Agli esseri umani, però, è stata donata una capacità innata di svilupparsi, e non solo di sopravvivere; ciò contempla anche la possibilità di svilupparsi in modi che mettono a rischio la salvaguardia della continuità del Sé: è dunque inevitabile che in certa misura l'integrità Sé-altro venga compromessa nei primi anni di vita da un trauma evolutivo.
Il volume, che si giova dei contributi di svariati studiosi, è diviso in tre parti. Nella prima (Teoria) si analizza la relazione tra esperienze traumatiche e sviluppo dei sistemi cognitivi, affettivi, rappresentazionali e relazionali del Sé, e vengono sottolineati gli effetti negativi del trauma sui principali parametri della salute psichica, nonché sullo sviluppo dei centri neuronali implicati nella regolazione affettiva. Nella seconda parte (Ricerca) vengono presentati studi originali, di natura teorica ed empirica, sulla complessa relazione che intercorre tra qualità delle esperienze di attaccamento e sviluppi traumatici. Nella terza parte, infine (Clinica), emerge la linea portante del volume: la rottura, nell'individuo, della rappresentazione di sé e del proprio rapporto col mondo, tipica del trauma, viene messa in rapporto con un deficit nelle capacità di mentalizzare i vissuti emotivi. In ragione di tale deficit, gli autori sostengono la necessità che il trattamento delle sindromi post-traumatiche sia orientato a incrementare la mentalizzazione, sviluppare le capacità di identificazione ed esplorazione delle emozioni, lavorare sugli stati mentali attuali e sviluppare la capacità di abitare il proprio corpo.
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